09/04/2020 DI PIERPAOLO MOLINENGO
Mai come in questi giorni le scadenze fiscali e le tasse da pagare ossessionano i pensieri di aziende, lavoratori e partite Iva che sono costrette a stare a casa, e che non riescono a lavorare. Ed ovviamente ad incassare sufficienti soldi per arrivare a fine mese. Ovviamente quando la liquidità nelle famiglie manca, si tende a privilegiare i beni di prima necessità e laddove sia possibile di tralasciare il pagamento di eventuali tasse. Ma le scadenze fiscali incombono, e quello che non si paga oggi lo si deve saldare domani. Sì quindi giugno sarà un mese di fuoco per la scadenze fiscali. Il decreto liquidità risulterà essere completamente inutile, cosiderando il fatto che a giugno ci toccherà saldare tutto quello che fino a quel momento non è stato pagato. In sintesi si è solo e soltanto rimandato il problema di un due mesi scarsi. Scadenze fiscali: le tasse sono solo rinviate Le scadenze fiscali che arriveranno a giugno sono molte. E rischiano di andare a soffocare le imprese e le famiglie che combattono quotidianamnete con la mancanza di liquidità. Tra le tasse ed i tributi che sono in calendario, ci sono per aziende e professionisti quelle lasciate in sospeso questo mese. Ci sarà da aggiungere l’Imu, o comunque la si voglia chiamare da quest’anno. Sì perché le tasse bloccate ad aprile e maggio dal decreto liquidità ci toccherà pagarle a giugno. Tra le tasse congelate ci sono i pagamenti di ritenute, Iva trimestrale e contributi dei mesi di marzo ed aprile. Sarà poi necessario saldare i pagamenti degli atti impositivi (cartelle ed accertamenti), ma anche le rate scadute il 28 febbraio ed il 31 marzo della rottamazione ter. Quali sono le altre scadenze fiscali di cui ci dobbiamo preoccupare? Il 16 giugno poi sarà altra data massacrante per le imprese: quelle con Iva mensile dovranno pagare l’Iva. Poi sarà necessario mettere in conto i contributi, le ritenute di competenza del mese di maggio. Ci sarà poi l’acconto Imu. Il portafoglio è bene tenerlo sulla scrivania, che sarà necessario usarlo più volte. A fine mese, il 30 giugno per l’esattezza, dovranno essere regolarizzati i pagamenti in sosspeso tra tra l’8 marzo e il 31 maggio di cartelle AdER, avvisi di accertamento dell’Agenzia delle entrate, avvisi di addebito degli enti previdenziali. Scadenze fiscali: quando le tasse bruciano la liquidità Ebbene sì, troppe tasse insieme bruciano la liquidità di aziende e professionisti. Qui non si vuole fare una campagna per liberalizzare l’Italia dalle tasse, né si vuole spingere i contribuenti all’evasione fiscale. Ci mancherebbe. Le tasse sono uno strumento necessario per poter avere la sanità, la polizia e tutti i servizi che lo Stato ci garantisce. Ma il sovrapporsi di scadenze fiscali, sicuramente strangola le aziende, e non permette loro di avere la liquidità necessaria per le proprie attività produttive. Ricordiamo, in questa sede, che il cossiddetto decreto liquidità ha permesso di ottenere uno stop momentaneo ai versamenti delle ritenute su redditi lavoro dipendente, addizionali Irpef, Iva e contributi previdenziali e Inail scadenti nel mese di aprile e maggio. Per poter accedere a questo tipo di sospensione, il calo dei ricavi dovrà essere quantificato nella misura del 33% per imprese e professionisti con ricavi e compensi sotto i 50 milioni di euro mentre, al di sopra di tale soglia, la contrazione dovrà essere maggiore e toccare almeno il 50%.