Reddito di cittadinanza: tutti i nodi ancora da sciogliere.
di Andrea Carli e Andrea Gagliardi 06 marzo 2019 per “Il sole 24 ore”
Dopo l’apertura dei canali per inviare le richieste per il reddito di cittadinanza, attraverso il sito web, gli uffici postali o i Caf, rimangono ancora dei nodi strutturali da sciogliere: dalla partenza senza norme “anti furbetti” all’obbligo di sottoscrivere un Patto per il lavoro solo per un terzo dei beneficiari, fino al braccio di ferro con le regioni sui navigator
I nodi del reddito di cittadinanza / Per gli stranieri no obblighi di documenti supplementari Il reddito di cittadinanza parte con paletti più soft da far valere già da oggi in particolare per gli stranieri. Fino alla conversione (con modifiche) del decreto previsto a fine marzo valgono infatti ancora le “vecchie” regole previste dal testo originale del decreto. Criteri che innanzitutto non prevedono l’ultima modifica approvata che stabilisce per gli extracomunitari – oltre al requisito base dei 10 anni di residenza di cui gli ultimi due continuativi confermato anche in Parlamento – che ogni richiedente si faccia certificare dal proprio Paese d’origine la situazione patrimoniale, reddituale e la composizione del nucleo familiare. Un documento, questo, che poi ogni straniero dovrebbe anche farsi convalidare dal consolato italiano. Una procedura complessa che potrebbe richiedere tempi lunghi e scoraggiare più di un potenziale richiedente. Da qui la possibilità di sfruttare questa “finestra” di un mese nella quale non ci sarà bisogno di queste carte supplementari.