E’ allo studio del Governo una serie di misure per evitare la decadenza dai piani di rateazione e dalla pace fiscale. La richiesta è basata su termini di pagamento più ampi delle cartelle di pagamento notificate nel periodo dal 1° settembre 2021 e sulla rimodulazione dei termini per pagare le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio.
Si va verso una possibile estensione del numero di rate il cui mancato pagamento determina la decadenza dei provvedimenti di rateizzazione in corso prima dell’inizio della sospensione Covid-19. Sono i tre le fronti di intervento a cui il Governo sta lavorando per venire incontro alle difficoltà di cittadini e imprese dopo la ripresa delle notifiche e dei termini di pagamento delle cartelle con la fine della sospensione per la pandemia dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021.
La conferma arriva dal sottosegretario al ministero dell’Economia, Federico Freni, nella risposta fornita mercoledì 13 ottobre al question time di Vita Martinciglio (M5S) in commissione Finanze alla Camera.
«È in corso di valutazione da parte del Governo l’inserimento in uno dei prossimi
provvedimenti normativi di un pacchetto di norme» sulla riscossione, secondo il sottosegretario Freni. Pacchetto destinato a entrare nel decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio, che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri venerdì 15 ottobre.
Le indicazioni del Parlamento
Un intervento correttivo sul fronte riscossione è stato chiesto dalle commissioni Finanze di Camera e Senato con il voto della risoluzione sul documento depositato in Parlamento dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, a metà luglio. Tra le richieste delle commissioni al Governo c’è quella di allungare i termini per il pagamento delle rate dovute per la definizione agevolata dei carichi e di concedere una sospensione corrispondente a quella disposta in favore degli altri debitori di Ader, pari a 18 mesi, per lo meno con riferimento alle scadenze 2021.