“Il sole 24ore” Quesito con risposta a cura di Salvina Morina e Tonino Morina del 15-10-2018.
Le fatture per le agevolazioni vanno conservate per 15 anni iÈ vero che per ottenere gli sconti del Fisco, che si frazionano in dieci anni, le fatture devono essere conservate per più di 15 anni? Se il contribuente non esibisce le fatture, rischia di perdere le detrazioni fiscali?
Entrambe le risposte sono affermative.
Il contribuente che non conserva la documentazione, a seguito del controllo formale dell’ufficio, “perde” la quota della detrazione indicata nella dichiarazione dei redditi. È quindi legittima la richiesta dell’ufficio che recupera la detrazione, iscrivendo a ruolo le imposte detratte, con l’aggiunta di sanzioni ed interessi. In questo senso, si veda la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Lecco, che ha respinto il ricorso del contribuente, che viene anche condannato al pagamento delle spese di giudizio per complessivi 1.214,40 euro (sentenza 126/2018). Nel caso specifico, l’agenzia delle Entrate a seguito di un controllo formale del modello Unico 2014, per l’anno 2013, aveva chiesto al contribuente, nel 2016, di esibire la documentazione delle spese per interventi di ristrutturazione sostenute nell’anno 2005, per le quali il contribuente aveva fruito della detrazione fiscale frazionata in 10 anni.
Poiché il contribuente non aveva presentato la documentazione chiesta, l’ufficio aveva notificato la cartella di pagamento con richiesta di somme per 2.416 euro a titolo di Irpef, più sanzioni e interessi.Il ricorso presentato dal contribuente era stato respinto dalla Commissione tributaria provinciale di Lecco: la corte, infatti, aveva giudicato infondata, tra le altre, l’eccezione del contribuente, circa la decadenza dell’ufficio dal potere di controllo, in quanto, a questo fine, «non bisogna fare riferimento all’anno in cui le spese sono state sostenute (2005 -2006) ma all’anno (2013) in cui le spese sono state indicate in dichiarazione al fine di essere detratte. Il momento rilevante non è quello in cui la spesa è stata sostenuta ma il momento in cui il contribuente ha usufruito della detrazione, indicando la relativa spesa in dichiarazione».I giudici di primo grado avevano ricordato che nelle stesse istruzioni al modello Unico 2014, in merito all’obbligo di conservazione della documentazione, è espressamente chiarito che «tutta la documentazione concernente i redditi, le ritenute, gli oneri, le spese, eccetera, esposti nella presente dichiarazione deve essere conservata dal contribuente fino al 31 dicembre 2018, termine entro il quale l’agenzia delle Entrate ha facoltà di richiederla. Se il contribuente, a seguito di richiesta dell’agenzia, non è in grado di esibire idonea documentazione relativa alle deduzioni, alle detrazioni, alle ritenute, ai crediti d’imposta indicati o ai versamenti, si applica una sanzione amministrativa». Ad esempio, il contribuente che, avendo sostenuto spese nel 2005, ha indicato l’ultima quota di detrazione del 36%, nel modello Unico 2015 o nel modello 730/2015, per i redditi del 2014, deve conservare la relativa documentazione fino al 31 dicembre 2019. In pratica, per 15 anni, deve conservare la documentazione delle spese sostenute nel 2005. Diversamente, rischia di dover restituire al Fisco la quota di detrazione fruita, con l’aggiunta di sanzioni e interessi.