ll termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi.
Quasi sul filo di lana (come ogni anno) arriva l’annuncio della proroga con un comunicato del Mef. Lo schema è quello solito e riguarda 4,3 milioni di partite Iva tra quelle soggette agli Isa o nel regime forfettario (ormai conosciuto più comunemente come la flat tax). Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) firmato dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, sposta di 20 giorni più avanti il termine per il versamento delle imposte sui redditi (Irpef o Ires per le sociertà di capitali), Irap (per i contribuenti che non ne sono esonerati) o delle imposte sostitutive. Il nuovo calendario fiscale che si delinea con il rinvio prevede quindi che si vada a versare non più entro il 30 giugno ma bensì entro il 20 luglio senza interessi. Con la possibilità eventualmente di avvalersi anche dei tempi supplementari: chi salderà il conto dell’F24 dal 21 luglio al 20 agosto, infatti, dovrà aggiungere la leggera maggiorazione dello 0,40 per cento.
L’allungamento dei termini consente così di togliere un po’ di pressione sui contribuenti interessati e sui professionisti che li assistono. Infatti, senza il rinvio, il calendario fiscale segna ben 263 appuntamenti fino al 30 luglio, di cui l’89% è rappresentato da versamenti (si veda l’articolo). E, considerando anche le scadenze di versamento di metà luglio (tra cui l’Iva e le ritenute), questo consente di ridurre l’impatto in termini di pressione sulla liquidità richiesta.