In tale giorno, infatti, per i contribuenti con periodo di imposta coincidente con l’anno solare, è scaduto il terzo mese successivo al 10 dicembre 2021, data ultima di presentazione delle dichiarazioni annuali secondo la tempistica riprogrammata in ragione dell’emergenza epidemiologia Covid-19.
In attesa della disposizione normativa di riferimento, sembrerebbe comunque che la misura così anticipata riguardi tutti i contribuenti compresi coloro che, non avvalendosi del sistema di conservazione gratuito delle e-fatture messo a disposizione, previa adesione, dall’agenzia delle Entrate, abbiano affidato il relativo servizio a fornitori privati.
La proroga sembrerebbe limitarsi inoltre unicamente alle fatture elettroniche del 2019, e non anche ad eventuali altri documenti informatici, quali ad esempio libri e scritture contabili, prodotti e tenuti in modalità elettronica: salvo diverse indicazioni nel testo normativo, per tali tipologie documentali sembra essere rimasto fermo il termine per conservarli entro il 10 marzo scorso. La proroga risulterebbe motivata dal fatto che la conservazione elettronica rappresenterebbe, di per sé, una novità nel panorama delle scadenze tributarie, in quanto si tratterebbe del primo adempimento di questo tipo legato all’avvio dal 1° gennaio 2019 dell’obbligo di fattura elettronica tra privati.
A ogni modo, la proroga trimestrale finisce di fatto per allineare la scadenza del termine per conservare con quello concesso dall’agenzia delle Entrate, con provvedimento 56618 datato 28 febbraio 2021, per aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici. Il prolungamento del periodo transitorio per aderire al 30 giugno 2021 permette di recuperare i duplicati dei file transitati dal Sistema di interscambio (Sdi) inviandoli al sistema di conservazione stesso.