Proroghe anche per la TARI: slitta al 30 giugno 2020 il termine per l’approvazione delle tariffe TARI, tributo e corrispettivo e i Comuni possono confermare anche per il 2020 le tariffe adottate per il 2019, provvedendo entro il 31 dicembre alla determinazione ed approvazione del piano economico finanziario del servizio rifiuti (PEF) per il 2020. L’eventuale conguaglio tra i costi risultanti dal PEF per il 2020 e i costi determinati per l’anno 2019 potrà essere ripartito in tre anni, a decorrere dal 2021. Nel decreto Cura Italia, viene così introdotta una moratoria che permetterà agli enti locali di gestire con più tranquillità il nuovo sistema tariffario predisposto dall’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Il decreto Cura Italia (art. 107, D.L. n. 18/2020) introduce alcuni importanti differimenti dei termini amministrativi-contabili dei Comuni; in sostanza è previsto lo slittamento al 30 giugno del termine per l’approvazione delle tariffe TARI, con la possibilità per gli stessi Comuni di adottare le tariffe previste per il 2019. Il presupposto della TARI, si ricorda, è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono escluse dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.