Pesano immobili e risparmi sull’assegno unico per i figli .
Nel calcolo del nuovo assegno unico per i figli minori di 21 anni, al via da marzo 2022, peseranno in maniera non indifferente gli immobili posseduti dai genitori, i patrimoni e i risparmi in banca finora non rilevanti nell’attuale sistema di detrazioni per carichi familiari e assegni al nucleo. Gli effetti si vedranno direttamente sull’Isee in quanto il nuovo aiuto economico mensile premierà solo alcune tipologie di famiglie, come quelle numerose o i nuclei monoreddito, ad esempio le madri single.
I primi esempi di calcolo rivelano il ruolo determinante che avrà l’Isee, l’indicatore della situazione economica, in base al quale sono calcolati gli importi dell’assegno. Finora infatti le detrazioni Irpef per i familiari a carico e gli assegni al nucleo erano modulati sul reddito, quello individuale per gli sgravi fiscali e quello complessivo del nucleo per gli Anf (che spettano solo se deriva per almeno il 70% da lavoro dipendente). La fotografia della situazione economica della famiglia basata sull’Isee, invece, considera il reddito ma anche il patrimonio, mobiliare e immobiliare, e l’indicatore diminuisce all’ aumentare del numero dei figli. Rileveranno così anche le giacenze medie dei conti correnti, eventuali conti di deposito, buoni fruttiferi, premi assicurativi oppure le automobili possedute. Chi sceglierà di non esibire l’Isee, percepirà l’assegno unico nella sua misura minima, di 50 euro mensili per figlio, maggiorati di 15 euro per i figli dal terzo in poi.
Premiate, poi, le madri single il cui Isee potrebbe risultare molto basso e le famiglie numerose. Per queste ultime, infatti, è prevista una maggiorazione degli importi mensili dal terzo figlio in poi (da 85 a 15 euro in base al crescere dell’Isee) e una maggiorazione forfettaria di 100 euro mensili per tutte le famiglie con quattro o più figli.
Si ricorda , infine, che l’Isee con il quale debutterà l’assegno unico a marzo 2022 avrà tra i suoi componenti i redditi relativi al 2020, ovvero percepiti durante un periodo emergenziale che non rappresenta una situazione di normalità, pertanto la situazione sarà più chiara a partire dal 2023 in cui si spera si ritornerà a regime.